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 BIOFILL CARE  Terapia Anti-Aging: un nuovo protocollo per la Cura e la Prevenzione dell’invecchiamento cutaneo

 

Articolo pubblicato su “LA PELLE

Una miscela personalizzata per un risultato doppio
Dott. Silvio Piccolelli, Medico Estetico, Roma
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Introduzione:

Definire con precisione la medicina estetica risulta complesso, dato l’ampliamento dei suoi ambiti negli ultimi anni, che rende i confini spesso sfuggenti. Quando mi si chiede di fornire una definizione, rispondo abitualmente che la medicina estetica si occupa principalmente della cura dei pazienti.

Prevenzione e Cura:

Attraverso l‘applicazione di protocolli personalizzati, si pone l’accento sulla prevenzione dei processi ossidativi e dell’invecchiamento cutaneo.

Cerchiamo, una volta per tutte, di chiarire un concetto spesso trascurato, forse a causa dei danni mostruosi causati da medici inesperti. Questi professionisti, in modo errato, alterano l’armonia e la naturalezza dei visi dei loro pazienti, generando esiti dismorfici orrendi che contrastano con il vero lavoro di un medico estetico preparato.

Se la vera essenza della medicina estetica risiede nell’associazione di salute e bellezza, emerge la necessità che i nostri ambulatori siano centri di prevenzione e cura. All’interno di questi spazi, occorre far comprendere al paziente che non si effettuano interventi “di pronto soccorso”, bensì che l’obiettivo della nostra professione è ottenere risultati estetici naturali e sostenibili.

Come professionisti medici, il nostro ruolo implica una considerevole responsabilità nei confronti dei risultati estetici conseguiti, richiedendo la capacità di rifiutare richieste eccessive. Le mie opinioni, sperando siano ampiamente condivise, giustificano l’enfasi crescente che attribuisco alla metodica della biostimolazione.

Questo approccio si fonda su terapie e sostanze mirate a stimolare e attivare i fibroblasti, fornendo simultaneamente i substrati essenziali per la neoformazione di collagene, elastina e acido ialuronico.

Scelta della molecola:

Tra le opzioni molecolari attualmente disponibili, l’acido ialuronico rappresenta senza dubbio la mia preferenza primaria. La mia esperienza si estende alle “forme libere” di questo acido, caratterizzate da diverse dimensioni molecolari che influiscono sulle loro funzioni. Inoltre, ho acquisito competenza nell’utilizzo dei filler “cross-linkati”, nei quali la molecola di acido ialuronico, attraverso legami covalenti, crea reticoli e forma molecole più ampie, insolubili in acqua e con un peso molecolare superiore. Tale approccio mira a garantire maggiore stabilità, protezione dalla degradazione enzimatica e una durata d’azione prolungata.

La mia preferenza per la stimolazione e l’idratazione mi ha spinto a privilegiare le “forme libere”, mentre l’uso dei filler “cross-linkati” è stato riservato esclusivamente alla volumizzazione. In altre parole, dovevo decidere se l’intervento doveva concentrarsi sulla stimolazione o sul ripristino dei volumi. Di conseguenza, ogni volta mi trovavo a dover adottare sostanze differenti e implementare protocolli distinti in base al risultato estetico desiderato.

Protocollo Biofill Care, una nuova terapia Anti-aging. Dott. Silvio Piccolelli - SCUOLA SUPERIORE MEDICINA ESTETICA

Il Nuovo Approccio: Biofill Care (BFC)

Oggi, tuttavia, le dinamiche sono mutate, ed ho avuto l’opportunità di esplorare , quindi  adottare un nuovo approccio che prevede la combinazione di sostanze biostimolanti e filler in una soluzione unica, mescolate insieme e applicate attraverso tecniche combinate. Questa metodica innovativa, denominata Biofill Care (BFC), consente di biostimolare e modulare simultaneamente i processi che possono contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo. Nella stessa seduta, questo singolo protocollo offre la flessibilità di ridare volume e sostegno al viso del paziente, se necessario.

Questo approccio integrato rappresenta un significativo avanzamento, consentendo di affrontare in modo più efficiente le sfide legate all’invecchiamento cutaneo, eliminando la necessità di ricorrere a sostanze separate e protocolli distinti. La combinazione sinergica di biostimolanti e filler in un’unica soluzione offre una soluzione più completa e personalizzata per ottenere risultati estetici desiderati.

L’idea fondamentale dietro a questa metodica è che una sostanza viscosa e reticolata come il filler, quando mescolata con una sostanza più liquida, come un biostimolante (acido ialuronico in frammenti, aminoacidi ed eventualmente antiossidanti), possa assorbirla in qualche modo e rilasciarla in modo ritardato una volta infiltrata nella pelle. Questo processo genera una stimolazione di maggiore durata grazie al rilascio graduale del biostimolante e degli aminoacidi in esso contenuti. A mio avviso, ciò comporta vantaggi significativi sia in termini di stimolazione che di volumizzazione naturale, oltre a un risparmio di tempo.

Innanzitutto, l’introduzione di una maggiore quantità di biostimolante consente una stimolazione più intensa, considerando che solo una frazione delle sostanze immesse nella pelle viene effettivamente utilizzata, mentre il resto viene regolarmente drenato. Questa metodica, dunque, massimizza l’efficacia del trattamento. Il rilascio ritardato del biostimolante favorisce una stimolazione più prolungata nel tempo, contribuendo al mantenimento dei risultati nel lungo periodo.

Vantaggi della Metodica Innovativa:

Questo approccio innovativo, che sfrutta la sinergia tra sostanze vischiose e liquide, offre un’alternativa promettente per ottenere risultati estetici duraturi e naturali, riducendo al contempo la quantità di sostanze drenate e ottimizzando l’utilizzo degli agenti biostimolanti.

Una sostanza rilasciata gradualmente si rende biodisponibile in modo più efficace. Inoltre, in termini di ripristino dei volumi, si ottiene un risultato naturalmente evidente grazie alla sinergia di entrambe le metodiche. La biostimolazione, sebbene più lenta, agisce attraverso l’idratazione e la stimolazione fibroblastica, conducendo a una sintesi prolungata di elastina e collagene nel tempo. Ciò contribuisce in modo più naturale all’aumento dei volumi. D’altro canto, il filler, sebbene fornisca risultati più rapidi, non può mai eguagliare gli effetti armonici che una pelle sana può conseguire autonomamente. È innegabile, però, che il filler possa completare l’effetto iniziale indotto dalla biostimolazione.

Per quanto concerne il terzo parametro considerato, ovvero quello temporale, già nei giorni successivi alla prima seduta, le pazienti sperimentano un miglioramento in tutti i parametri, inclusi idratazione, elasticità e turgore. Ho constatato direttamente che tali risultati diventano più stabili intorno alla terza seduta, quando si apprezza appieno il ripristino dei volumi, generato sia dal biostimolante che dal filler (il quale, una volta miscelato, diventa morbido e facilmente malleabile, facilitando l’applicazione).

 

Considerazioni Applicative:

Dal punto di vista applicativo, ho due considerazioni da condividere.

  • In primo luogo, la variazione dei dosaggi dei diversi componenti consente di ottenere ogni volta una miscela più adatta al singolo paziente, rendendo la terapia veramente personalizzata e adattabile al percorso di cura, con la possibilità di diradare le sedute in base agli esiti raggiunti.
  • In secondo luogo, la procedura è stata concepita per sfruttare appieno i punti di forza sia della tecnica con ago che di quella cannulare, fornendo flessibilità nell’applicazione e adattandosi alle preferenze e alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

Tutte queste considerazioni rendono possibile, ad esempio, infiltrare più in profondità e implementare punti di trazione in specifiche zone del volto grazie all’uso dell’ago. D’altro canto, con la cannula, che è sicuramente meno traumatica, si può provocare uno scollamento e applicare il prodotto in modo più uniforme. La flessibilità nell’utilizzo di entrambe le tecniche consente di adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

In conclusione, la metodica che ho descritto, caratterizzata dalla sua natura di biostimolazione retard e dalla presenza del filler, si configura, a mio parere, come un elemento fondamentale per protocolli non solo curativi, ma soprattutto preventivi e di mantenimento di un aspetto naturale nel tempo. La combinazione di biostimolanti e filler, unita a un approccio personalizzato basato su dosaggi ad personam e sfruttando le diverse tecniche di applicazione, offre una soluzione completa e avanzata per soddisfare le esigenze estetiche dei pazienti, contribuendo alla promozione di risultati duraturi e armoniosi.

La condivisione di conoscenze ed esperienze personali è alla base di una formazione di eccellenza nella scuola superiore di medicina estetica, attraverso corsi pratici ed il master universitario in medicina estetica.

 

 

foto da freepik

 

 

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